Con l’approvazione al Senato del Decreto Legge 988/21 accade che in Italia i fondi pubblici destinati a promuovere la ricerca in campo agricolo finiscano in realtà anche nelle tasche di lobby private che promuovono pratiche esoteriche e prive di fondamenti scientifici. La cosiddetta “agricoltura biodinamica”.
Di solito se un’azienda privata vuole dimostrare la validità di ciò che intende proporre al mercato, investe in prove e test scientifici. Spesso standardizzati a livello internazionale. Sobbarcandosi sia le relative spese sia quelle successive, necessarie per promuovere il prodotto una volta che questi abbia dimostrato la sua validità. Accade in tutti i comparti produttivi più seri e strutturati e quindi, di solito, anche in agricoltura. Di solito, ma non sempre. Quando si parla di biologico e, peggio, di biodinamico, non solo chi opera in tali settori non avanza prove e test inconfutabili per certificare gli effettivi contenuti organolettici e nutritivi dei propri prodotti, ma cerca anche di scaricare sul Belpaese tutti i costi possibili e immaginabili. Grazie ad attività di lobby ben organizzate che impattano sull’ignoranza dei politici e forse anche su forme di interesse personali.
Fantasie pseudoscientifiche
Una realtà evidenziata dal Decreto Legge 988 là dove si parla oltre che di agricoltura biologica anche di biodinamica. Quest’ultima poggia su un mix di antichi rituali dal sapore occulto e stregonesco proposti dall’esoterista austriaco Rudolf Steiner circa un secolo fa. Si tratta di pratiche basate su forme di pensiero cabalistiche piuttosto che su vere e proprie tecniche agronomiche e scientifiche. Un esempio in tal senso la sepoltura in campo di corna di vacca riempite di letame. Di crani colmi di cortecce o di vesciche di cervo rimpinzate di fiori. Tutte attività che nei deliri mentali dei biodinamici dovrebbero trasferire alle colture delle fantomatiche energie cosmiche. Un insieme di fantasie pseudoscientifiche che meglio sarebbe se venissero trattate come tali, derubricandole quindi a soverchie baggianate. Invece, con sommo disappunto di ampia parte della comunità scientifica, il Senato ha approvato il già citato Decreto. Testo che tende a parificare l’agricoltura biologica, già di per sé oggetto di critiche e non a caso in regresso a livello di adesioni, con quella biodinamica. Decreto ora alla Camera per l’approvazione finale.
Quattrini a iosa per i soliti noti
Se passasse, si concretizzeranno importanti favoritismi per entrambe le para-attività in termini di finanziamenti pubblici per la ricerca e la promozione dei prodotti. Sia a livello di consumi presso i privati cittadini, sia presso gli apparati pubblici. Per esempio le mense scolastiche. Lo si evince dai commi uno e tre dell’articolo uno del Disegno. Nel primo si propone di stanziare “mezzi finanziari per il sostegno alla ricerca e alle iniziative per lo sviluppo della produzione biologica”. Investendo pure nella “realizzazione di campagne di informazione e di comunicazione istituzionale. Nonché la promozione dell’utilizzo di prodotti ottenuti con il metodo biologico da parte degli enti pubblici e delle istituzioni”. Il comma 3, invece, equipara la biodinamica al biologico, estendendo quindi tali intenzioni a chi utilizza i summenzionati corni, teschi e vesciche.
Se il Ddl 988 passasse i cittadini vedrebbero quindi le loro tasse finire in azioni promozionali a vantaggio di business privati. O di sedicenti para-ricercatori universitari quali supporti a studi sulla biodinamizzazione dei preparati steineriani o altre facezie del genere. Donazioni che appaiono insensate per quanto riguarda il biologico. Ricco di promesse ma povero di argomenti concreti. Divengono scandalose quando vanno a vantaggio di chi abbia fatto dell’esoterismo la propria nota distintiva. Come se si elevassero cartomanti e medium di strada al rango di psicologi laureati.
Quanto sopra senza dimenticare che la biodinamica, stando alle dichiarazioni dei suoi adepti, darebbe origine a ritorni economici quattro volte superiori a quelli proposti dall’agricoltura convenzionale. Quella che produce cibo per tutti, non solo per qualche ignorante ma ricco e suggestionabile consumatore. Perché mai le tasse degli Italiani dovrebbero favorire una pratica ricca di suo? Che si paghi da sola i propri riti propiziatori e stregoneschi.
Fondi pubblici per pratiche esoteriche
Autore: Donatello Sandroni